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I lavori sono consistiti nella movimentazione delle bobine portacavi, dal Molo Norimberga del Porto di Messina all’area del cantiere di Favazzina (RC) e nelle opere di predisposizione dell’area di approdo
Le 18 bobine erano di due tipologie:
- n. 12 bobine dim. 4600x3730x4600 peso di poco inferiore alle 28T
- n. 6 bobine dim. 4300x3450x4300 peso di poco inferiore alle 20T
Si è provveduto preliminarmente ad effettuare dei sopralluoghi presso i siti di Messina e Favazzina al fine di verificare quali fossero le condizioni in cui si operava in modo da acquisire gli elementi utili ad una pianificazione di massima dell’intervento e ad una scelta adeguata di mezzi ed attrezzature da impiegare.
L’indagine preliminare ha interessato le condizioni morfologiche del sito di Favazzina, in riferimento ai fondali e all’arenile, e i carichi scaturenti dalle bobine e dai mezzi d’opera utilizzati. Successivamente sono state portate avanti una campagna di indagine topobatimetrica ed una campagna di indagine geognostica tramite l’esecuzione di un sondaggio meccanico a carotaggio continuo sull’arenile.
Le bobine sono state quindi caricate nel Porto di Messina su pontone semisommergibile Barge 68 che è stato rimorchiato presso il sito di Favazzina da un Supply Vessel . Allo sbarco le bobine sono state scaricate sull’arenile dal pontone tramite autogrù posta direttamente sul natante; la gru era una Liebherr LR 1750.
Sul piano di campagna, dopo idoneo livellamento, sono state preventivamente poste delle piastre di acciaio. Le bobine sono state successivamente posizionate in cantiere da una seconda autogrù modello Liebherr LTM 1250. Le operazioni si sono svolte con l’assistenza di un topografo che preliminarmente e durante l’esecuzione dei lavori ha provveduto a tracciare le aree di posa delle bobine.
Per poter operare come è stato necessario:
- Livellare la battigia con mezzo meccanico per poter appoggiare le piastre d’acciaio in piano;
- Predisporre l’ area di approdo
- Effettuare l’eventuale salpamento di massi di scogliera affioranti e la regolarizzazione del fondale per la realizzazione dello scivolo di atterraggio del pontone
- Predisporre le aree a terra
- Rimuovere la recinzione di cantiere e i new jersey in calcestruzzo che erano di intralcio alle operazioni
- Realizzare una recinzione con il fine di impedire l’accesso ai non addetti durante le attività
- Posizionare un campo boe di segnalazione come corridoio di atterraggio in sicurezza del motopontone. Successivamente tutta l’area, lo specchio acqueo ed il fondale sono stati ripristinati.